Scegliere di acquistare una casa vuol dire andare in contro a investimenti non indifferenti, anche in termini di spese accessorie.
Prima di procedere e di prendere qualsiasi tipo di decisione è essenziale prendere consapevolezza dell’investimento derivante dai costi di tutte le imposte previste.
Nello scorso articolo ho cercato di far luce su tutte quelle variabili che è bene considerare e sui passaggi da affrontare per acquistare una casa. Oggi entriamo più nello specifico e andiamo ad approfondire a quanto ammonta approssimativamente la spesa che dovrai sostenere.
Le spese variabili
Partiamo dal presupposto che le variabili sono molte: la zona di residenza, il tipo di edificio, le dimensioni, la presenza di servizi aggiuntivi (box, cantina), sono tutti elementi che contribuiscono a gonfiare o sgonfiare il prezzo finale.
Tra gli aspetti variabili rientrano anche il costo del notaio e dell’agenzia immobiliare: il primo è obbligatorio per legge; pertanto, non è possibile ufficializzare il trasferimento di proprietà senza passare da questa figura. L’agente immobiliare, invece, non è vincolante ma fortemente consigliato per tutte le ragioni già discusse.
Notaio e mediatore, però, non sono le uniche spese da sostenere oltre al prezzo dell’immobile.
L’imposta catastale e l’imposta ipotecaria
Per stipulare il contratto preliminare e il contratto di compravendita è richiesto il pagamento di alcune imposte. Nel primo caso si chiede di versare:
L’imposta catastale: ogni volta che avviene un passaggio di proprietà è necessario aggiornare l’ufficio del catasto, un registro pubblico che censisce tutti gli immobili, i terreni e le proprietà. Per farlo chi di dovere presenta una voltura catastale, ovvero un documento che attesta che il titolare di un immobile è cambiato. Questa operazione richiede il pagamento dell’imposta catastale.
L’imposta ipotecaria: si tratta di quota pagata tutte le volte che avvengono delle modifiche sui pubblici registri immobiliari, come per esempio iscrizioni, trascrizioni, annotazioni, cancellazioni.
Se il venditore è un privato entrambe le imposte hanno un valore fisso di 50 euro l’una, senza distinzioni tra prima e seconda casa. Se si acquista da un’impresa costruttrice, invece, il costo sale a 200 euro l’una. La normativa di riferimento è il decreto legislativo n. 347/1990.
L’imposta di registro
L’imposta di registro: imposta diretta che ha lo scopo di remunerare lo stato che si preoccupa di registrare gli atti di compravendita, in modo da conferire loro certezza giuridica. Questa può avere un valore fisso o variabile a seconda del venditore: acquistando da un privato è richiesto il versamento di una quota pari al 2% (per la prima casa) o al 9% (per la seconda casa) del valore catastale. Acquistando da una società costruttrice, invece, si paga un prezzo fisso di 200 euro + IVA del 4% per la prima casa e del 10% per la seconda. La normativa di riferimento è il decreto legislativo n. 131/1986.
Le agevolazioni
Le spese potenziali possono spaventare e dar vita a dubbi ed esitazioni, specialmente se si è molto giovani. Fortunatamente, però, esistono alcune agevolazioni per l’acquisto della prima casa, che possono aiutarti a fare questo passo.
Per utilizzare il bonus, confermato nel 2022, è necessario però sottostare ad alcuni requisiti. Innanzitutto, il compratore deve avere la residenza, o spostarla entro 18 mesi, nell’immobile che si accinge ad acquistare. Questo, inoltre, dovrà dimostrare di non aver già usufruito del bonus in passato e di non aver alcun diritto su un altro immobile in tutto il territorio nazionale. Quest’ultima clausola è estesa anche a un eventuale coniuge.
Una volta dimostrato di avere tutte le carte in regola, il compratore avrà diritto a una riduzione sull’imposta di registro, che ammonterà al 2% e non al 9, solo per il fatto di acquistare una prima casa. Inoltre, se le trattative sono in atto con un’azienda soggetta a iva, questa verrà ridotta dal 10 al 4%.
Come ridurre ulteriormente le spese
Se i compratori hanno meno di 36 anni, inoltre, possono approfittare di un’ulteriore agevolazione: tutti gli under 36 con un ISEE inferiore a 40.000 euro sono esentati dal pagamento di tutte le imposte: catastali, di registro e ipotecarie.
Un’ultima facilitazione, infine, riguarda i soggetti che decidono di vendere e di riacquistare una casa nel corso di un anno. Chiunque rientri in questa categoria ha l’opportunità di richiedere il credito d’imposta, ovvero la possibilità di detrarre dall’imposta nuova quella già pagata sul vecchio immobile.
Queste sono le principali agevolazioni che permettono di ridurre dove possibile le spese di acquisto della prima casa.
Se anche tu stai pensando di muoverti in questa direzione o se semplicemente desideri avere altre informazioni prima di prendere una decisione, contattami!
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